Fin dal primo mattino il sole splende freddo sulle mura luccicanti di brina come cipria glitterata sul volto di una ragazza ancora vestita a festa.
Treviso si sveglia serena dopo l'ultima notte di un anno bisesto che è scampato alla fine del mondo col sorriso beffardo di chi si prende gioco della cattiva sorte.
Un leggero scalpiccio sotto i portici in Calmaggiore ritma i passi dell'uomo che avanza senza fretta.
Con un leggero cenno del capo ricambia il saluto del cameriere che
sistema i tavolini all'esterno delle vetrate del bar in piazza dei
Signori e continua il suo cammino gurdando avanti a sé, non fisso come a precorrere il traguardo, ma piuttosto alla maniera di chi insegue la sua meta con quieta determinazione, senza sottovalutare il piacere del cammino.
A lui Treviso piace assaporarla così, silenziosa e vigile nel chiarore della mattina ancora assopita, con davanti a sé la giornata lunga e fruttuosa di chi non ama poltrire oltre l'alba.
Con un lungo respiro compiaciuto si sazia di un sorso d'aria fredda passandosi la mano inguantata sulla guancia ben rasata come a raccogliere un pensiero.
Il primo mattino dell'anno...
La mattina di tutte le mattine. Ed è serena...
Non chiede altro.
E altro non si sente di augurare...
Se non un po' di serenità.
Un po' di serenità come
strumento per affrontare l’anno che viene qualunque cosa esso porti.
Un po’ di
serenità per chi la cerca..
Per chi ce l’ha che non la debba perdere...
Per chi
non si accorge neppure di non averla e la fa pagare agli altri.
Un po’ di
serenità per chi ha bisogno di credere in un mondo migliore senza spaventarsi
troppo di questo, perché serenità è anche accettare l’inevitabile…
Così,
semplicemente: un po’ di serenità...
AUGURI.
MI PIACE
RispondiEliminaGraze, i migliori auguri a lei.
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