stanotte di desideri
sono certa che ne dovrai soddisfare parecchi: la famiglia, il lavoro, la paura
del futuro… Da tanto io non ti chiedo più miracoli ma non voglio rinunciare ad
un pensiero positivo.
Io
ho dei figli: non sono perfetti (sai che noia se no!), ma non li cambierei di
una virgola. Sono la mia famiglia.
Tu conservameli così
come sono, adorabili ed insopportabili nella giusta misura.
L’orgoglio di un lavoro
onesto, restituiscilo a chi non ce l’ha, perché chi ha questa fortuna e se ne
rende conto non può che offrire il proprio desiderio affinché uno per uno, dal
giovane al padre di famiglia, dall’imprenditore all’operaio, riacquistiamo tutti
la dignità che ne deriva.
Ho degli amici, Gesù
bambino, pochi ma così ben selezionati da aver imparato a condividere con loro
anche le lacrime e non solo i sorrisi. Porta a me e a loro la fortuna di
sentirci vicini nei momenti buoni come in quelli meno buoni.
Infine, a onor del
vero, ti confesso di avere anche un bel bagaglio di sofferenze e di esperienze
difficili; un bagaglio così grande da aver imparato ad apprezzare sopra ogni
cosa il dono della speranza, quella che alla fine della giornata più cupa ti fa
dire ‘domani andrà meglio’. Ecco, quella non farmela mai mancare, Gesù bambino, perché
se oggi qui ho chiesto troppo, con quella affronterò ciò che la vita mi porterà,
con o senza miracoli…
Buon Natale a tutti.
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