Ringrazio anticipatamente chiunque vorrà arricchire queste pagine con un commento.
Chiedo solo a ciascuno il buon senso di evitare espressioni che possano risulate offensive per qualsiasi altro visitatore.

domenica 25 marzo 2012

AMICO

Una telefonata unisce due voci lontane chilometri. 
Son due amiche,:hanno condiviso tutto fino a dieci anni prima, hanno tenuto i segreti quando dovevano farla franca coi genitori, hanno parlato dei primi morosi, una è stata al matrimonio dell'altra e ancora oggi che la vita le ha portate lontane si sentono regolarmente. 
Eppure il tempo, i chilometri, le esperienze condivise solo attraverso lunghe telefonate, diciamolo, un po' logorano anche un'amicizia come questa... o forse no: magari la conservano più che se si vedessero ogni giorno, ma la conservano come allora, come se una fosse sempre la stessa, l'altra anche.
Non è così: il tempo ha lo stramaledetto vizio di cambiare ogni cosa di quello che viene subito dopo, persone comprese. 
E ognuna di loro sa benissimo che l'altra è cambiata almeno quanto lo è lei.
Così ci sono state altre amiche, più vicine, per non sentirsi soli, per sentirsi accolti.
Ma 'amico' non è una parola univoca.
'Amico' è il compagno di banco delle elementari.
'Amico' è chi ha diviso le tue battaglie anche solo per un po'.
'Amico' è il collega che non ti ha pugnalato alle spalle quando altri lo facevano.
'Amico' è un uomo che ti ha dato il piacere di una notte senza per questo volerti cambiare.
'Amico' è un estraneo che ti ha visto cadere e ti ha aiutato ad alzarti nel momento più difficile della tua vita e ti basta tenerlo nel cuore per non sentirti mai più sola.
Ma soprattutto 'Amico' è qualcuno a cui vuoi (o hai voluto) bene e non hai paura di dirglielo, perché non è tanto quello che ci danno gli altri, quanto quello che parte da noi verso gli altri a farci star bene o male, a farci sentire soli o accolti.

2 commenti:

  1. Definire l'amicizia è forse altrettanto difficile che definire l'amore, o forse più...certo che senza un'inquadratura del rapporto anche tutte le parole sembrano vane..tanto che non si sa più se sia vero il "chi trova un amico trova un tesoro" o "i mille amici sulla pagina facebook"...penso che l'amicizia, perchè possa essere un valore, debba in qualche modo fondarsi su un rapporto disinteressato o almeno questo interesse non deve andar oltre un'ampia simpatia umana...poi si può anche sentirsi amici per un'ora, per un giorno, anche con uno sconosciuto, grazie a momenti di alta comunicazione emotiva, in cui si è provato un intenso senso di identificazione...ma quei momenti non si ripetono in modo automatico,hanno bisogno dei loro tempi e modi, l'irrigidimento che causa il ripetersi del quotidiano, li può anzi rendere rari e difficili e spesso finiscono per essere solo una rivisitazione di quello che è stato, piuttosto che una progressività di sensazioni vive e presenti...le amicizie più antiche sono quelle generate da sensazioni più forti e per questo sono le più facili da rivisitare...ma quasi sempre, appunto, le due persone sono "altre" e il rapido esaurirsi della "nostalgia" lascia davanti il baratro del vuoto, dal tempo creato...credo che l'amicizia sia una condivisione e tanto più questa è nobile e vasta, tanto più lo è quella...

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  2. Condivisione e accettazione sono il germe, sono d'accordo, come si svilupperà, poi, dipende un po' dal valore intrinseco degli elementi e da come siamo capaci di coltivare il rapporto. In ogni caso, difficile pensare di poterne fare a meno, che non ne valga la pena... Grazie infinite per il commento.

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